Martedì 13, ore 22:45
La colonna d'aria era perfetta, la colonnina al suolo pure, assieme alla temperatura di rugiada. Umidità da manuale ma un puzzle non si dice finito se manca anche solo una tessera. Nel nostro caso, a non presentarsi in tempo all'appello è stata una perturbazione. Quello che nei decenni scorsi era un frequente quanto perfetto incastro di fattori, oggi, nell'epoca del Global Warming, per vedere fioccare al piano occorre il miracolo. Ecco perché l'ipotesi che per giorni i modelli hanno rincorso a più riprese, è improvvisamente svanita nel nulla. Saranno contenti i caldofili che, dopo questo "falso allarme", possono pure contare sull'arrivo dell'alta pressione, foriera di cospicua mitezza su monti e colline. Proprio quelle che domenica hanno potuto indossare l'abito candido, ben presto saranno abbracciate dal meno rigido respiro africano, più incline alla stagione autunnale.
Anche più su, i -21° raggiunti all'alba di lunedì ad Asiago, son già entrati nell'album dei ricordi ma sono serviti a farci capire che se vuole, il Generale sa dire la sua. Attendiamo fiduciosi altre dimostrazioni di gelido affetto.
Mercoledì 14: il tappeto grigio smorza gli slanci della colonnina che passa dai + 2° del risveglio ai + 5° del primo pomeriggio.
Giovedì 15: trascorsa una bella mattinata, in ritardo di due giorni, si riapre l'ombrello con fiocchi dai fondo valle sulle Dolomiti, dagli 800 m sulle Prealpi. Min -2°, max 6° e zero termico che schizza a 1.700 m.
Venerdì 16: una compatta nuvolaglia solca i cieli per tutto il dì. Termometro sui 7° in città.
Tranne un po' di batuffoli sabato pomeriggio, sembra attenderci un weekend niente male. Venerdì ne sapremo di più!
Ciao
Macy