Venerdì 5, ore 13:30
Il tempo sonnecchia. Nessuna nuova emozione in arrivo, ne calda, ne fredda. Lo sbuffo fresco previsto da giorni, avanza in queste ore da est verso lo Stivale ma sarà troppo timido per farci riassaporare i brividi del Generale.
Mentre i canali veneziani quasi a secco invocano una luna più clemente, quelli della terraferma si appellano alla creanza di Giove pluvio che, in tutta risposta, sembra voler tenere le palpebre abbassate fino a metà mese, almeno.
Questo perché la corrente a getto a ripreso a correre, ricompattando il vortice polare che non ha più motivo di sbilanciarsi verso sud. In questo contesto, le correnti da ovest, le uniche foriere di cospicue secchiate, viaggiano a latitudini alte lasciando il Bel Paese in una sorta di palude barica. Chi prenderà in mano le redini del tempo?
Venerdì 5: passiamo da un risveglio nebbioso ai piovaschi in arrivo dal pomeriggio maturo. Il termometro si spinge fino a 14/16 gradi, al piano.
Sabato 6 e domenica 7: passate le gocce di stanotte, sabato l'altipiano di Asiago si sveglia imbiancato dai 600 m. Altrove splende la stella gialla, in compagnia di pochi batuffoli. La sciarpa torna ad avere il suo perché, non solo in montagna dove lo zero termico campeggia a 1.000 m. ma anche in città dal momento che la colonnina si fermerà a soli 10° sabato, 12° domenica quando, però, la minima sfiorerà lo zero.
Lunedì 8 e martedì 9: l'azzurro, tutto sommato, tiene botta. Minime sui 2°, massime sui 13°.
Il sapore della minestra cambia poco, a venire. Martedì vediamo se si scorge qualche segnale di fumo all'orizzonte, non di pentola bruciata.
Buon frizzante fine settimana!
Macy